TRENTINO CON GLI ALPINI
Le celebrazioni per il 150° del Corpo degli Alpini sono accolte con partecipazione ed entusiasmo nel territorio trentino, una zona dove la tradizione alpina è ben radicata e abbraccia, in diversi ambiti, un numero importante di attività ed eventi unici nel suo genere.
Una su tutte la Staffetta Ventimiglia-Trieste – un evento di spessore simbolico che si è svolto dal 6 giugno al 2 luglio. Nelle 23 tappe che coprivano tutto l’Arco alpino (con una propaggine sugli Appennini abruzzesi), centinaia di soldati delle due brigate alpine Taurinense e Julia in collaborazione con le Sezioni Ana dei territori lungo il percorso, hanno portato la fiaccola della pace, accesa durante l’Adunata nazionale di Trento del 2018.
In una di queste tappe, la fiaccola della memoria e della tradizione alpina è ripartita alla volta di Trento, passando di corsa lungo la via eroica del Sacrario, immersa in una coltre di nebbia. Si è corso fino sul Doss Trento, monumento simbolo per gli Alpini, costruito su una piccola collina che sorge sulla riva idrografica destra del fiume Adige, nel quartiere di Piedicastello.
Affianco al Doss il museo nazionale storico degli Alpini che, grazie al contributo dell’ANA, è stato inaugurato nell’ottobre dello scorso anno e presenta in chiave moderna ed interattiva la storia e le gesta degli uomini che hanno fatto l’epopea degli alpini.
Immancabile poi, quest’estate, il passaggio dell’evento dedicato alle “150 Cime”, un momento straordinario che in Trentino ha visto protagonisti alcuni dei reparti dell’Esercito specializzati al movimento in alta montagna come il 7° reggimento di Belluno e l’8° Alpini di Venzone , il 3° Artiglieria di Remanzacco e il Reggimento Logistico “Julia” di Merano che in diverse ascensioni hanno raggiunto l’Ortles (3905 metri), il Gran Zebrù (3857 m), il Sass Pordoi-Spigolo Sud (2950 m), la Prima Torre del Sella-Via Tissi (2533 m), il Monte Creta Forata (2462 m), il Col di Lana (2452 m), il Monte Sief (2462 m), il Monte Luco (2434 m), il Picco Ivigna (2581 m).